In questo articolo si parlerà delle fasi e delle metodologie di studio di un interprete prima di un evento.
Un interprete professionista ha già completato un’istruzione formale che lo ha portato alla perfetta padronanza delle sue lingue di lavoro e delle tecniche di traduzione che esercita e aggiorna continuamente, ma prima di un evento l’interprete mette in atto tutta una serie di tecniche preparatorie specifiche abbastanza simili a quelle degli atleti prima di una gara.
Auspicabilmente qualche settimana prima dell’evento, gli organizzatori rendono disponibile il programma dell’evento, dei documenti di lavoro che saranno oggetto di discussione durante l’evento, dei documenti di riferimento – spesso normative o regolamentazioni – che gli oratori conoscono e a cui si riferiranno più o meno implicitamente e delle presentazioni degli oratori, quando disponibili.
Di solito si comincia dal programma analizzando il titolo e le sue parole chiave, i titoli delle sessioni e degli interventi per poi passare a oratori, location, organizzatori e pubblico, ma andiamo per punti. Dal titolo è possibile capire il taglio dell’evento: può essere una conferenza, un congresso, un meeting, un convegno, una sessione o un incontro più informale. Si può inoltre capire subito se si tratta di un’occasione una tantum o se è un incontro che si ripete periodicamente, solitamente con scadenza annuale. Dalla struttura della agenda si può intuire se l’incontro è più focalizzato su alcuni interventi principali (key-note speech) solitamente più lunghi o se gli oratori avranno più o meno lo stesso tempo a disposizione e se è previsto un dibattito finale, parte molto delicata.
Dai titoli delle sessioni e degli interventi inizia la vera preparazione. Si comincia sottolineando le parole chiave, soprattutto quelle tecniche. Da lì si innesca una serie di ricerche e documentazioni a catena che inizialmente segue una logica molto simile a quella del brain-storming: per ogni termine tecnico incontrato si fa una ricerca che mira ad assicurarsi bene il contenuto, la traduzione nelle lingue di lavoro e il suo contesto d’uso. Si passa poi ai documenti e alle slide disponibili che vengono scorsi analiticamente per raggiungere una preparazione tecnica più strutturata.
Nel frattempo si riportano i termini incontrati in un glossario in modo da creare uno strumento di riferimento pronto per l’uso durante l’evento. Se necessario – e lo è quasi sempre – si approfondisce la ricerca con ulteriori letture sull’argomento nelle varie lingue di lavoro per percepire anche il gergo del settore, ovvero quel modo di parlare dei tecnici che sta a metà tra le parole comuni e i termini tecnici. Se sono disponibili siti specifici dell’evento, è utile scrutarli per prevedere quali sono le scelte traduttive preferite dai partecipanti tra le varie possibilità esistenti, ovvero le famose norme “in-house”. Quanto agli oratori, è spesso buona abitudine cercare tutto ciò che è disponibile online sulla loro biografia, sulla loro professione e sul loro ruolo in rapporto all’evento. È di grande utilità ascoltare loro interviste o discorsi presenti sul web così da abituarsi all’accento e all’eloquio. Inevitabili saranno i riferimenti alla location dell’evento e al territorio in generale, pertanto è buona norma documentarsi su eventuali cenni storici o geografici. È altrettanto importante sapere chi sono gli organizzatori – che saranno continuamente ringraziati – e da chi è composto il pubblico – che sarà salutato dagli oratori verosimilmente nell’introduzione e nella conclusione. Sapere se gli organizzatori sono una fondazione, un comitato o un ente di ricerca e se il pubblico è composto da medici, studiosi, esperti o studenti permette di coronare la funzione comunicativa dell’evento e di assicurare una migliore riuscita. È infine imprescindibile l’attenzione all’attualità, il riferimento ai fatti del giorno prima è molto frequente nell’incipit dei discorsi per rompere il ghiaccio.
Tutto questo succede per ogni singolo evento, o quanto meno dovrebbe, sempre che il materiale non arrivi la sera prima… È infatti stupefacente e celeberrima la capacità dell’interprete di studiarsi le 40 slide di un oratore solo 2 minuti prima che inizi il suo discorso! Insomma, come in tutti i mestieri che si fanno con passione, anche nell’interpretariato non si smette mai di studiare!