Per comprendere come nasce l’interpretazione bisogna addirittura tornare al terzo millennio a.C. e fermarsi nell’antico Egitto.
L’arte e la capacità di interpretare le lingue ha infatti radici molto più antiche di quanto si possa immaginare. Conoscere come nasce l’interpretazione può aiutarci a comprendere il ruolo centrale dell’interprete nel corso della storia.
In Egitto furono realizzati dei bassorilievi che rappresentavano proprio un interprete. Egli traduceva gli intenti e i desideri dei faraoni agli schiavi venuti da diverse parti del Paese e, in generale, dell’Africa.
Interprete: prime documentazioni
La figura dell’interprete fu utile per molti sovrani dell’età antica, ma si affermò maggiormente solo molti secoli dopo. Le prime documentazioni si hanno nel Medioevo. Tra i monaci che si occuparono di trascrivere e tradurre intere opere, infatti, si trovavano dei veri e propri interpreti che accoglievano “colleghi” provenienti da altre parti d’Europa.
Nel 1400, poi, con l’inizio dei viaggi di colonizzazione, l’interprete divenne una figura imprescindibile. Nei suoi viaggi, per esempio, Cristoforo Colombo portò dapprima con sé Luis De Torres, che conosceva l’ebraico e l’arabo.
Colombo ebbe anche un’altra idea: catturare dei nativi americani che sarebbero rimasti sotto la sua ala. Questi avrebbero affiancato De Torres nei suoi viaggi di conquista, per rendere chiari i suoi intenti ad aztechi, inca e maya.
Persino Hernan Cortés, considerato uno dei colonizzatori più aggressivi della storia moderna, ebbe al suo fianco due interpreti fidati. Doña Marina, detta anche La Malinche, che traduceva dall’azteco al maya, e frate Geronimo de Aguilar, che traduceva dal maya allo spagnolo.
L’interprete nell’età contemporanea
I primi veri professionisti furono invece registrati nei primi anni del Novecento. Dapprima vennero usati come mediatori e diplomatici, poi assunsero ruoli sempre più delicati, specie durante i periodi delle Guerre Mondiali.
Dopo il secondo Dopoguerra, infine, gli interpreti iniziarono ad essere impiegati in più campi: economico, commerciale, scientifico, socio-culturale. Oggi essere un interprete significa avere enormi responsabilità e possibilità: in una società sempre più globalizzata, questa figura può fare la differenza in qualsiasi settore.
In Sicilia, a Palermo, Antonino Sicari è uno dei professionisti più versatili. Grazie alla sua esperienza si presta a interpretazioni di conferenza, per le imprese, per le istituzioni e per il turismo MICE.